Guardate attentamente la foto, avvicinatevi allo schermo. Questo è uno scorcio di paesaggio devastato dal terremoto in Cina, ma se fate attenzione riuscitete sicuramente a scorgere un uomo perfettamente mimetizzato con lo sfondo, il suo nome è Liu Bolin, l’uomo invisibile.
L’artista cinese riesce rendere una fotografia affianco a una cabina telefonica, piuttosto che una fato affianco a un marales, qualcosa di veramente speciale e artistico, la sua arte, quella di non apparire nelle sue foto, e di lasciare parlare le foto stesse.
Il suo intento infatti non è solo quello di dare sfogo alla propria arte fantasiosa, ma anche e soprattutto quello di riuscire a dare uno spaccato della società in cui vive. Si definisce come un outsider i cui sforzi artistici non vengono minimamente ripagati e valorizzati, soprattutto in un luogo come la Cina.
Fermo e silenzioso nei luoghi scelti per le sue creazioni, l’artista orientale si presta alla scena come una tela bianca e si cosparge di tempera per rendersi invisibile e il più simile possibile alla scena che lo circonda, il tutto con il supporto di un aiutante.
A volte capita che durante la preparazione per i suoi scatti, i passanti non si accorgano della sua presenza finchè non lo vedono muoversi.
Ma direi che potreste giudicare voi stessi la sua bravura.
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Non vorrei fare il pignolo, ma nella foto in basso a sinistra, sulla scala della ragione, è a Verona, non Firenze 🙂
Se non scrivo qualche ca..ta non sono contento. Correggo immediatamente. Grazie 🙂
E dire che l’avrò vista 3-4 volte.