Un produttore di vino cubano usa i preservativi per capire quando il processo di fermentazione è completo.
Non è la prima volta che a Cuba qualcuno usa i preservativi per utilizzi diversi da quello per cui è stato pensato; i pescatori, dati i severi controlli sulle barche a causa dell’immigrazione, usano i preservativi gonfiati come esca. Essendo un materiale versatile e poco costoso, i cubani ci trovano diversi utilizzi.
L’ultima trovata è stata quella di Orestes Estevez, produttore di vini artigianali, che li infila sul collo della bottiglia in cui fa fermentare l’uva insieme a frutta e verdura locali. Sì, non sono vini comuni, sono molto particolari, diciamo “aromatizzati”, ma la cosa che incuriosisce le persone è ovviamente il preservativo che spunta sulle botti.
Il preservativo funge da sensore, gonfiandosi man mano che vengono rilasciati i gas e quindi dando la possibilità di monitorare il processo di fermentazione. Quando si erige del tutto, Estevez lo punziona con un ago per permettere al gas di fuoriuscire lentamente. Quando il preservativo smette di gonfiarsi e cade, significa che il vino è pronto per essere imbottigliato.
Ecco fatto, adesso possiamo produrre vino in casa anche noi.