Kim Mordue, una donna di 50 anni di Llanelli in Galles ha deciso di mischiare le ceneri del figlio deceduto con l’inchiostro utilizzato per farsi 3 tatuaggi sulla schiena.
La donna ha deciso di ricordare il figlio Lloyd facendosi tatuare le sue ceneri sul corpo. “Finalmente è tornato da dove tutto è nato, dentro di me. Ho deciso di fare questa cosa da quando ho scoperto che era possibile.”
I tatuaggi sulla schiena, disegnati dal marito David, rappresentano l’abero della vita, un angelo che libera una farfalla a un poema.
Kim spera che i suoi tatuaggi possano servire da monito contro la droga per tutti i giovani
Lloyd, promessa rugbistica della squadra locale, era deceduto nel 2007 a soli 20 anni, durante una festa in cui aveva assunto delle droghe.
Il primo proprietario del numero maledetto si chiamava Vladimir Grashnov ed era l’ex amministratore delegato della compagnia telefonica Bulgara Mobitel.
Il signor Vladimir si era fatto attivare il numero 0888 888 888, probabilmente per sentirsi diverso da tutti gli altri o per evitare di dimenticarselo. La sua morte è avvenuta nel 2001 a causa di un cancro. L’uomo aveva appena 48 anni.
Dopo la sua morte il curioso numero di telefono è diventato di proprietà del mafioso Bulgaro Konstantin Dimitrov di 31 anni.
Anche lui però di li a poco è morto. Nel 2003 in seguito ad una sparatoria il boss è stato ucciso da un killer mentre cenava in Olanda con una modella.
L’ultimo proprietario, invece, era presunto trafficante di cocaina e si chiamava Konstantin Dishliev. Si stava occupando di una grossa e segreta partita di droga prima che venisse freddato nel 2005 a Sofia davanti ad un ristorante indiano.
Da allora la compagnia telefonica Mobitel ha prima reso inattivo il numero di telefono incriminato, per condurre le indagini relative all’uccisione di Dishiliev, per poi disattivarlo definitivamente in seguito alle strane vicende accadute agli ultimi 3 proprietari del numero stesso.
Oggi a coloro che provano a chiamare il numero maledetto risponde una voce registrata che dice che il numero è “irraggiungibile”.
Non saranno mica superstiziosi questi qua di Mobitel?
Un pezzo di plastica lungo 15 centimetri, infilzato nel sedere da 5 anni in seguito ad una caduta da ubriaca a casa di un amico nel 2005 (e ci devo anche credere?).
La notte dell’incidente Cindy Corton, 35 anni e giovane mamma di Sleaford in Gran Bretagna, si era recata al Lincoln County Hospitalcercando di convincere i medici, che durante la festa le si era infilato lo spazzolone del water nel sedere in seguito ad una brutta caduta. Quella notte i medici non trovarono nulla e decisero di rimandarla a casa dopo averle somministrato un antidolorifico.
Da quel giorno Cindy, ha passato 2 anni cercando di convincere i medici di tutta Lincolnshire di avere il manico di uno spazzolone nel sedere nonostante le lastre non mostrassero alcun corpo estraneo nel suo fondoschiena.
Fino al 2007 quando una TAC mostrò finalmente l’oggetto inglobato dal grasso della donna.
Infine l’anno scorso a Giugno la tragedia, durante un operazione chirurgica al Notthingham Queen Medical Center per rimuovere lo spazzolone, la donna è morta dissanguata.
Il marito ha fatto causa allo stato, ora ai giudici spetta il compito di accertare le eventuali colpe dei medici.
Certo che certi giochi erotici potrebbero essere evitati, soprattutto se poi si spacciano per incidenti assurdi, non sempre tutto si risolve con una risata.
Devastato dalla morte della sua ragazza in un incidente stradale il giorno prima del matrimonio, il giovane Andriej Ivanov, 26 anni, aveva deciso di farla finita e di buttarsi giù dal ponte Ufa, in Russia.
Dall’altra parte del ponte, una ragazza, Maria Petrova, 21 anni, a cavalcioni sulle transenne del ponte dopo essere stata cacciata di casa dai genitori per essere rimasta incinta.
Inizia così la straordinaria storia d’amore tra i due ragazzi.
A maria mancavano pochi secondi prima che si buttasse nul vuoto per 30 metri nel fiume ghiacciato Belaya River
“Qualcosa è scattato nel mio cuore e non sono riuscito a trattenermi dall’impedirle di buttarsi, non importa che il mio cuore fosse completamente spezzato.” - dichiara Andriej
“Ho urlato, ‘STOP’ e sono corso verso di lei. Lei mi si è gettata tra le braccia singhiozzante e ho iniziato a piangere anche io. Ci siamo calmati a abbiamo iniziato a parlare, parlare parlare. Quella sera fu lei a salvarmi la vita.”
I due quella notte parlaronotutta la notte e decisero di aiutarsi a vicenda per ricucire i rispettivi dispiaceri.
Ora la coppia progetta di sposarsi, dopo aver raccontato alle rispettive famiglie il modo col quale hanno rinviato l’appuntamento con la morte.
“Lui è il mio cavaliere, il mio salvatore” - dice Maria - “Tutto il dolore e le pene che ho provato sono valsi la pena per avermi portato al mio Andriej” - ha aggiunto.
Sembra la storia di un film, per fortuna a lieto fine.
Quello che vedete ritratto sopra la motocicletta, non è un famoso campione delle due ruote e tantomeno un centauro su strada, o almeno non più.
Il ragazzo nell’immagine si chiamava David Morales Colòn, dico era perchè sfortunatamente è morto vittima di una sparatoiria avvenuta giovedì scorso a San Juan in Portorico.
Il giovane David aveva solo 24 anni. Tra le sue tante passioni, sicuramente la più autentica era quella per le due ruote ed è proprio per questo motivo che la casa funeraria che ha organizzato il funerale, la Marin Funeral Home, ha deciso di imbalsamare il ragazzo e esporlo nella camera ardente come se stesse correndo sulla sua Honda CBR600.
La Marin Funeral Home non è nuova a questa iniziative, nel 2008 aveva esposto la salma imbalsamata di un uomo in posizione eretta.
Parenti e amici che hanno dato l’estremo saluto al ragazzo si sono trovati di fronte ad un morto in sella ad una moto con tanto di giacchetta e occhiali da sole.
La moto era stata regalata a David dallo zio.
A quanto si è capito è stata la famiglia a volere che la moto accompagnasse il giovane scomparso prematuramente nel suo ultimo viaggio verso l’aldilà.
Si chiamava Ashley Hegi, aveva 17 anni ed era una della uniche 53 persone al mondo ad essere colpita dalla sindroma di Hutchinson-Gilford, meglio conosciuta come Progeria.
La Progeria è una bruttissima malattia che colpisce i bambini fin dalla nascita; questa condizione causa l’invecchiamento precoce del corpo di chi ne è affetto, senza però intaccare le capacità cerebrali.
Ad oggi non esiste ancora una cura che possa contrastare questa sindrome. Chi ne è affetto muore di vecchiaia entro i 13-15 anni.
Ashley Hegi è uno dei casi più conosciuti e ecclatanti di Progeria. La ragazza viveva a circa 200 chilometri da Calgary in Canada ed è morta 3 settimane prima dei suoi 18 anni.
Da tutti Ashley era considerata una ragazza brillante, quasi unica, ma non per la sua malattia.
“Quando parlavi con Ashley, non pensavi affatto alla sua malattia; riuscivi a pensare solo a quanto fosse fantastica.” - dice uno dei suoi amici - “Ashley era alta solo un metro e venti, ma aveva un’intelligenza e un cuore alti come una montagna.” - prosegue una sua insegnante.
Ashley conosceva benissimo la sua malattia e proprio perchè sapeva che non le rimaneva molto tempo, dedicava la sua vita a far conoscere la sua condizione, apparendo in moltissimi programmi televisivi e documentari.
Una delle frasi più belle pronunciate da Shley diceva: “Quando qualcuno parla con te, non lasciare che si agiti per la tua malattia, probabilmente quella persona non conosce la Progeria. Parlagli della Progeria e vedrai che capirà. E se non capisce? Non fa neinte, sei unico.”
Purtroppo però anche per Ashley è giunto prestissimo l’appuntamento con la morte. Il 21 Aprile 2009 stremata dalla malattia è morta di vecchiaia. I suoi modi di fare e la sua forza di vivere la vita al 100% rimarranno sempre in eredità non solo per tutti i bambini colpiti da questa malattia, ma anche per tutti noi.